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LA FILIERA: IL BUE GRASSO

I capi bovini devono essere di sesso maschile e di razza piemontese, essere contraddistinti da marchi identificativi ufficiali (marche auricolari) previsti dalla normativa vigente ed essere iscritti al libro genealogico della razza piemontese. Non sono ammessi al presente disciplinare capi bovini sprovvisti di corna. Origini della razza piemontese, zona di produzione, caratteristiche morfologiche, caratteristiche produttive, qualità e procedure per l'iscrizione al libro genealogico sono descritte nell'allegato n. 2, che fa parte integrante del presente disciplinare. devono essere sottoposti a castrazione mediante utilizzo della classica pinza “Burdizzo” ovvero mediante castrazione chirurgica con asportazione dei testicoli e dell’epididimo nell'area di produzione prevista dal Consorzio. L'applicazione della pratica prescelta al soggetto deve essere attestata da una certificazione veterinaria ed effettuata nei primi mesi di vita dell'animale, sino ad un'età normalmente di sette mesi, sino ad un massimo di otto. Annualmente il socio ordinario ha l’obbligo di castrare almeno un capo bovino. Ciò al fine di garantire il sostegno e la continuità all’attività del consorzio. Il socio ordinario ha l’obbligo di segnalare al consorzio la vendita del capo bovino oggetto del presente consorzio. In fase iniziale la qualifica di Bue grasso di Carrù o di Manzo di Carrù è assegnata a ciascun socio per un massimo di cinque capi\annui distinti fra buoi e manzi. Ai capi bovini, soltanto se castrati entro il settimo/ottavo mese di età e soltanto se iscritti all'anagrafe ufficiale, sarà prelevato direttamente ed esclusivamente da un Veterinario incaricato dal Consorzio stesso, un campione di sangue che verrà utilizzato per la tipizzazione del DNA e la creazione della “Banca del sangue”, con sede presso il Servizio Veterinario ASL - sede di Mondovì, destinata a costituire, al termine del ciclo produttivo, l'identificazione ufficiale e la conseguente certificazione di “Bue grasso di Carrù” e “Manzo di Carrù”. All’atto del prelievo un campione di sangue dovrà essere altresì consegnato al proprietario del capo bovino opportunamente sigillato per la prevenzione di eventuali future contestazioni. Nei bovini i denti incisivi esistono solo nella mandibola, mentre mancano nella mascella superiore, sono in numero di otto e costituiscono quattro coppie di denti che prendono il nome, partendo da quello centrale, di picozzi, primi mediani, secondi mediani e cantoni. Il periodo di caduta degli incisivi da latte e di eruzione di quelli permanenti prevede che fra 42 e 48 mesi avviene la caduta e si ha la sostituzione dei cantoni, sicché, in osservanza di quanto sopra e di quanto previsto nelle indicazioni ufficiali della classificazione dei bovini da macello, è considerato bue il soggetto bovino maschio castrato dopo il 48° mese di età ovvero dal 7° dente incisivo in poi ed è considerato manzo il soggetto bovino maschio castrato, da 2 a 3 anni di età ovvero da 1 a 6 denti incisivi da adulto.


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